Le nostre protesi oculari sono realizzate secondo delle conoscenze sviluppate a partire dal 1835 e tramandate di generazione in generazione. Questo procedimento particolare è nato a Lauscha, un paese di vetrai in Germania, da dove proviene nostra famiglia. Il vetro speciale che usiamo viene ancora oggi da lì.
Ci teniamo a mantenere questa tradizione familiare, offrendovi un lavoro meticoloso, un servizio ottimale e un’accoglienza calorosa nel nostro studio di Ginevra. Per migliorare le nostre conoscenze e formarci in modo continuo, seguiamo regolarmente incontri per oftalmologi in Svizzera (Hôpital Ophtalmique Jules Gonin à Lausanne , Hôpital Universitaire de Genève, ecc…).
Il villaggio di Lauscha in Germania
Nato a Lauscha (Thuringia, D) ha imparato con Friedrich e Albert Müller. Si stabilisce a Ginevra nel 1896 per confezionare delle protesi oculari.
Nato anche lui a Lauscha, raggiunge suo zio a Ginevra e riprende lo studio nel 1953.
Al comando dal 1985.
In formazione da settembre 2014.
In formazione da settembre 2014.
Da sempre è stato ricercato un metodo per rimpiazzare un occhio mancante e di ritrovare uno sguardo normale.
[…] Get thee glass eyes,And like a seeming politician seem To see the things thou dost not (4.6.166-68)
Questo metodo di fabbricazione e questo tipo di vetro sono ancora utilizzati da una cinquantina di ocularisti nel mondo. Le tecniche operative attuali permettono una buona mobilità delle protesi, nonché e una buona resa estetica.
Egypte antique
Dessins d’Ambroise Paré
Ludwig Müller-Uri
Septembre 1964. Reportage de la RTS pour l'émission «Carrefour» dans l'atelier de Werner Buckel
Voir la vidéoSeptembre 2016. Le Nouvelliste.
Avril 2017. Participation aux Journées Européennes des Métiers d'Art à Genève.
Site metiersdart.chAgenda de Perly-Certoux pour la participation aux JEMA 2017 Genève.
Site de la commune de Perly-CertouxMai 2017. Article de Migros Magazine, sur les passionnés qui s’appliquent à faire revivre des professions tombées dans l’oubli.
Lire l'articleAoût 2017. Article de Bon pour la tête, dans la série «Métiers oubliés, métiers d'avenir».
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